Primavera – Rosa Rosae Rosam

Nelle stanze della Mandria il fiore di maggio è declinato in tutte le sue forme e sfumature.

L’omaggio anche troppo scontato del re Vittorio Emanuele II alla sua amata Rosa Vercellana, la Bela Rosin, si rincorre nei soffitti, negli arredi, nelle tappezzerie, nei tessuti e nei tappeti lungo tutto l’appartamento reale nel cuore del parco, rifugio per l’intimità di una vita privata lontana dalle incombenze ufficiali.

In questo nido d’amore abbondano anche le coppie di colombini. Nella camera da letto che prende il nome dal successivo soggiorno della duchessa d’Aosta Elena d’Orléans, al centro del soffitto a cassettoni con riquadri a rosoni dorati fluttuano paffuti puttini in volo che giocano con un velo.
Il bouquet di rose di tutti i colori ostentato dalla bimba bionda al centro connota l’Allegoria della Primavera  dipinta dai pittori Mossello, che negli anni Sessanta dell’Ottocento decorano con gusto borghese le camere del sovrano e della Bela Rosin.

Chissà come sarebbe piaciuto alla contessa di Mirafiori passeggiare nel magnifico Giardino delle rose della Reggia, avvolta dal profumo delle candide varietà “Marie Pavié” e “Alberic Barbier”!

Carlo, Placido e Domenico Mossello, Allegoria della Primavera, 1864-1865, particolare del soffitto. Castello della Mandria, Appartamento Reale, Camera da letto della duchessa.

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