Un viaggio sentimentale in nove tappe, nove idee, nove storie, nove spazi presentati con uno sguardo insolito. Non un semplice giro per sale e gallerie di una reggia, ma il racconto di un luogo attraverso i sentimenti e le idee che suggerisce. Un luogo che è, insieme, architettura, residenza, progetto urbanistico, metafora, utopia e simbolo di potere, frutto di una visione che, con la sua stratificazione orizzontale di stili ed epoche, rimane contemporanea a ogni tempo che attraversa.
Le parole, seppur piccole, contengono immagini, anche le più immense. Contengono emozioni e sentimenti, anche se gli uni e le altre sono infinitamente grandi, indefinibili. Contengono tutto il passato e il futuro e costruiscono le storie in cui possiamo riconoscerci.
Nove parole come isole, che formano un arcipelago da visitare.
Ideazione e voce: Gian Luca Favetto
Graphic design: Leandro Agostini
Editing: Gianluca Negro
Un progetto del Consorzio delle Residenze Reali Sabaude
2 – RADICI
L’underground della Reggia… una sorta di sala macchine in continua attività, che produce energia, sostentamento…
Le viscere della Reggia. Qui sotto si crea, si produce: si lavora per far esistere il ricco mondo di sopra, che vive di luce, magnificenza, potere.
Questo è il luogo delle radici… E la parola radici va intesa in due sensi.
Nel senso delle origini: queste sono le mie radici, cioè, la fonte da cui nasce la storia millenaria di casa Savoia con i primi conti, poi duchi, principi e infine re… perché niente nasce dal nulla, tutto viene da una storia, e un’altra storia produce…
Proprio qui, nell’antica citroniera secentesca sono raccolti i ritratti, si dipana la storia, attraverso volti e nomi di casa Savoia, e tu passi in mezzo…
In principio fu: Umberto dalle Bianche Mani, cioè Umberto I Biancamano, conte di Moriana, capostipite della dinastia, che le cronache antiche vogliono figlio di un tal Beroldo, in fuga dalla Sassonia, imparentato con gli imperatori del Sacro Romano Impero…
E queste sono le radici che affondano nella Leggenda e servono alla Genealogia.
Ma altre radici si riconoscono in questi spazi – più essenziali, concrete… Qui negli interrati si muovono cuochi sguatteri servitori garzoni lavandaie apprendisti macellai, tutti coloro che corrono e faticano sottoterra, fra cucine e magazzini, cantine e dispense, luoghi con nomi che suonano magie: ufficio del caffè, magazzino delle tavole, magazzino per la frutteria, ufficio della pasticceria, cucina de’ reali infanti, magazzino del minusiere Vietto…
È il lavoro di questi uomini e donne, la loro sconosciuta esistenza che dà linfa e nutrimento alle fronde rigogliose, lassù in alto, al piano dei Re, a ciò che appare splendente in superficie.
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