Una storia tormentata e complessa
La Reggia ha una storia tormentata e complessa: dai fasti del Seicento al culmine dello splendore settecentesco, dal lento inesorabile declino dell’Ottocento, quando la Reggia fu trasformata in caserma militare per volere del re Vittorio Emanuele II, alla rovina del Novecento, fino al grande cantiere di restauro e alla conseguente rinascita.
Nel 1950 la Reggia appare come un gigantesco rudere. L’aspetto è desolante: solai crollati, murature legate da qualche trave sopravvissuta agli incendi e al vandalismo, serramenti inesistenti, i ricchi apparati decorativi illeggibili, locali inagibili per le macerie e il guano dei pipistrelli.
A partire dal dopoguerra, con gli scarsi fondi a disposizione, l’allora Soprintendenza ai Monumenti del Piemonte, consegnataria del complesso da parte del Demanio dello Stato, cerca di porre rimedio al degrado attraverso opere di pronto intervento. Dopo i primi interventi di recupero degli anni ’40 nella Chiesa di S.Uberto, vengono effettuati alcuni restauri nella Sala di Diana e nella Galleria Grande in occasione delle celebrazioni dell’Unità d’Italia nel 1961.
La Reggia dall’alto
La Reggia dalla Peschiera
La Peschiera nel Parco basso
La facciata della Reggia dal Giardino a fiori
Castelvecchio
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