Estate – Allegoria dell’Estate
Lo slancio che la giovane fanciulla imprime al suo passo è la voglia di lasciarsi alle spalle il freddo e il clima incerto, correndo libera verso la bella stagione. E mai come quest’anno tutti noi aspettiamo l’Estate come liberazione.
Delle quattro statue allegoriche delle Stagioni scolpite da Simone Martinez e collocate nelle nicchie del Rondò alfieriano questa è la più dinamica. Lo scultore riesce a dare movimento e leggerezza al marmo. L’Estate incede veloce mentre volta il capo indietro e trattiene la sottile veste svolazzante. Un lembo del panneggio si alza e accompagna la torsione della figura.
Nell’elaborata e morbida acconciatura sono intrecciati nastri e spighe di grano. È l’iconografia più classica dell’Estate, identificata quasi sempre con Cerere-Demetra, antica divinità tutelare della fertilità e della terra, con tutti i suoi frutti e raccolti. Come granoturco, mais e altri cereali, coltivati nel Parco della Mandria. Ma spighe selvatiche le possiamo ritrovare anche passeggiando nei Giardini della Reggia di Venaria.
Simone Martinez (Messina 1689-Torino 1768), L’Estate, 1741-1752, marmo bigio di Frabosa, altezza 235 cm. Reggia di Venaria, Rondò della Galleria piccola.
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