Estate – Arabeschi di marmo
Tralci con pampini e grappoli d’uva legati con nastri insieme a spighe, rami di rose dai fitti petali e altri più piccoli di garofani compongono un naturalistico intreccio in tutte le sfumature del giallo e dell’ocra del marmo di Verona, intarsiato nel marmo nero di Como.
Nell’ovale centrale un paesaggio, forse uno specchio d’acqua, una torre o un faro in lapislazzuli celesti.
È il magnifico piano in commesso, con sostegno, più tardo, intagliato in legno azzurro e oro, di un tavolo da muro che ha viaggiato in tante residenze sabaude: da Villa della Regina al Castello di Moncalieri, alla Palazzina di caccia di Stupinigi e adesso alla Reggia di Venaria.
Qui, nella Camera da letto del re, evoca il tavolo con scena di paesaggio in lapislazzuli ammirato proprio in questa stanza dall’astronomo francese J.J. de Lalande nel 1765 e da altri viaggiatori stranieri nell’ultimo quarto del Settecento.
Intagliatore piemontese?, Tavolo da muro con mensa ad intarsi, 1690-1710, legno, marmi policromi, lapislazzuli, Reggia di Venaria, Camera da letto del re, in prestito da Palazzina di caccia di Stupinigi – Fondazione Ordine Mauriziano
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