Primavera – Un orologio floreale
Nella sala della Reggia che ospita le opere in trasferta del Museo di Arti Decorative Accorsi-Ometto di Torino cattura lo sguardo uno straordinario orologio a candelabro che testimonia la fortuna degli «oggetti montati», raffinati esempi del gusto rococò creati nel Settecento soprattutto in Francia all’epoca di Luigi XV.
In una sorta di padiglione da giardino in bronzo dorato è composta una gustosa scena bucolica con figure in porcellana dura di Meissen: una donna che tiene un vassoio di limoni porge un agrume ad una fanciulla un po’ ritrosa, con foulard sul capo, mentre sulla destra un giovane, con cappello nero e mantella verde mela, sembra volgere uno sguardo innamorato verso la contadinella.
Intanto nello specchio d’acqua in primo piano nuota un maestoso cigno bianco. Dalla sommità dell’orologio scende a incorniciare il portico una ghirlanda di fiori bianchi e rosa modellati in pasta tenera dalla manifattura francese di Vincennes con grande verosimiglianza naturalistica, quasi copiati da libri di botanica.
La Primavera è ovunque: si identificano facilmente rose, camelie, campanule e in alto un delicato fiordaliso di colore blu intenso. Sulla staccionata che chiude la scena si arrampica un’edera fiorita.
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