‘900
“Oggi, verso il tramonto, era su quel campo della Venaria che è uno dei più vasti e solenni spettacoli dell’Italia Subalpina, colla massa rossa e bianca del castello sabaudo, coi boschi della Mandria che vaporano nell’aria cinerea, colle Prealpi plumbee accosciate nella caligine, colla piramide del Monviso che ha l’ardimento fantastico di una nuvola, coll’esercito delle nevose cime sul confine che veglia l’enormità di sogni nel cielo fluido silenzioso e saturo”.
Gabriele d’Annunzio
Scrittore, poeta, drammaturgo, militare e politico italiano
22 febbraio 1910
“Come mi piace la Venaria! Solo, abbandonato nel vasto parco dai miei amici dispersi, ascoltavo i colpi echeggianti dei fucili che potevano ben essere le archibugiate d’una partita di caccia in sul finire del ‘600 o sul principio del ‘700, quando la corte si riposava in ozi arcadici o venatorii, dopo i giorni terribili dell’assedio. Il Castello, la mole rossigna dei mattoni grezzi, traspariva tra il verde; e come lo stile del Juvara si armonizzava con la ramaglia degli alberi testimoni dei secoli andati!”.
Guido Gozzano
Poeta e scrittore italiano
5 agosto 1915
“E’ un complesso affascinante, purtroppo ridotto a condizioni di degrado gravissime: recuperare Venaria, questa straordinaria opera architettonica, è un dovere dello Stato, della Repubblica!”.
Sandro Pertini
Presidente della Repubblica Italiana
1980
“Giravo nei sotterranei del castello, che ricordo benissimo, con una di quelle torce di resina che non si spengono mai. Di infernotto in infernotto, sono sceso tre piani sotto terra, sino a che in una sala sono letteralmente esplosi diecimila pipistrelli, che dormivano lì dopo essere entrati dal pozzo dell’infernotto. Sono riuscito a scappare, là sotto non ci sono più tornato”.
Tullio Regge
Fisico e matematico italiano
1984
“La Galleria di Diana è una sorpresa superba, strepitosa”
Gianni Agnelli
Imprenditore italiano
29 settembre 1995
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