Reggia Diary. Collezioni in movimento

La Reggia non è un museo: la storia ha fatto sì che le sue collezioni e i suoi arredi andassero trasferiti, dispersi, reimpiegati, lasciando solo l’architettura e la luce a raccontare la Residenza. Le opere che oggi costituiscono il percorso di visita permanente sono state scelte quindi per evocare il ‘vissuto’ degli ambienti, con scelte consone alla cronologia, allo stile e alle funzioni originarie di questi ultimi; per la maggior parte si tratta prestiti e donazioni concessi, con generosa e solidale disponibilità, delle altre residenze sabaude, da musei e istituzioni culturali, enti bancari e collezionisti privati.

Un carattere di continua trasformazione da sempre caratterizza questo luogo; cantiere permanente dal 1660, anno della sua fondazione, alla fine del Settecento, soggetto ai cambiamenti del gusto, alle ambizioni dei sovrani che si sono succeduti e alla creatività degli architetti ne hanno riprogettato continuamente gli spazi e l’immagine.

Nella quotidianità della Reggia la collezione continua tuttora a trasformarsi, arricchendosi con acquisizioni, prestiti temporanei, nuovi allestimenti e presentazioni di opere restaurate dal vicino Centro Conservazione e Restauro “La Venaria Reale”: inattesi arrivi e, a volte, qualche partenza.

Era necessario un diario per annotare piccoli e grandi avvenimenti, da condividere con il nostro pubblico e con tutti coloro (enti, privati e istituzioni) che con generosità collaborano con noi, divenendo anch’essi protagonisti di questa storia.

Ideazione e redazione: Donatella Zanardo
Coordinamento: Matteo Fagiano
Web editing: Maria Clementina Falletti 
Un progetto del Consorzio delle Residenze Reali Sabaude