Il Salotto verde
Questo salotto, seppur abbia subito nel tempo diverse modifiche (era documentata anche un’alcova), ci restituisce un senso di eleganza e raffinatezza: la carta da parati in velluto a rilievo verde, gli arredi dorati (riconducibili ai Fratelli Levera), il paracamino in seta ricamata a cineserie, l’orologio Musy, i soffitti dipinti con L’Aurora dai Fratelli Mossello e i dipinti, acquistati personalmente dal Sovrano all’Esposizione della Società Promotrice delle Belle Arti del 1866, testimoniano compiutezza progettuale nelle scelte allestitive e decorative.
La regìa dell’architetto Domenico Ferri, a cui il sovrano affida la realizzazione degli Appartamenti dal 1860 al 1863, riguarda ogni aspetto. Come un moderno interior designer Ferri, impegna somme ingenti per le forniture di arredi, tappezzerie, tessuti, decorazioni e suppellettili, dirigendo le numerose maestranze impegnate per assecondare la volontà della coppia di creare in tempi brevi un ambiente accogliente e intimo, con scelte di stampo borghese e di gusto eclettico al passo con i tempi, in linea con le novità in fatto di design di Vienna, Londra e Parigi.
Architetto scenografo formatosi a Parigi, Venezia e a Bologna, dal 1856 Ferri era subentrato a Palagi nella carica di Decoratore regio, ma era già stato impegnato per il re al Castello di Moncalieri e Palazzo Reale e lo sarà in seguito anche negli altri due complessi del Patrimonio privato di S.M.: Sommariva Perno e la Tenuta reale di Fontanafredda a Serralunga d’Alba.
Per le forniture di arredi l’architetto si rivolge alla Ditta Fratelli Levera, uno dei maggiori laboratori torinesi, attivo dal 1850, divenuto ben presto una vera industria dell’arredamento, con filiali a Firenze e a Napoli. La decorazione è invece affidata ai pittori Carlo, Placido e Domenico Mossello che dispiegano sui soffitti a cassettoni e sulle porte temi a soggetto amoroso, allegorico, mitologico e naturale, in cui il tema della rosa è quello più presente.
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