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Pagina 1. I dipinti del Castello di Masino ‘ospiti’ alla Reggia
I personaggi raffigurati sono Emanuele Filiberto di Savoia Carignano, detto Il Muto e Vittorio Amedeo II giovinetto… qui da noi si sentiranno sicuramente a casa!
Il principe di Carignano, in quanto cugino del duca Carlo Emanuele II, fu a lungo principe ereditario ed erede al trono, quindi figura di primo piano della corte sabauda; in Reggia lo ritroviamo raffigurato anche in un grande ritratto equestre nella Sala di Diana, volutamente accanto alla famiglia ducale.
Il grazioso Vittorio Amedeo II ragazzino, ritratto all’età di 14 anni, ormai per l’epoca maggiorenne, ci racconta invece di un momento delicato: quello dell’indipendenza. Nel 1680 iniziava infatti a svincolarsi dalla reggenza della madre Maria Giovanna Battista che governava di fatto per lui, dopo la morte del marito Carlo Emanuele II. Il ritratto del giovanissimo duca, futuro re di Sicilia e Sardegna, è collocato nelle sale di parata dedicate all’Assolutismo regio e segna un passaggio di scala importante tra Seicento e Settecento non solo architettonico, negli spazi della Reggia, ma anche storico e politico, rispetto al nuovo ruolo e potere della corte sabauda in Italia e in Europa.
Il legame tra il Castello di Masino, per le cui sale furono realizzati i dipinti, e la Reggia di Venaria è molto stretto in quanto la famiglia Valperga, proprietaria da secoli del Castello, era particolarmente legata e fedele ai Savoia. Nel 1680 il conte di Masino Carlo Francesco Giuseppe (1655 – 1715), favorito della duchessa Maria Giovanna Battista, venne nominato primo scudiere del duca Vittorio Amedeo II. Fu epoca quindi di grandi rinnovamenti al castello in quanto il nuovo ruolo imponeva una residenza adeguata a ospitare la corte sabauda, che più volte soggiornò a Masino, ma anche i diplomatici stranieri, talvolta ricevuti qui «informalmente» anche dalla stessa duchessa.
I due dipinti fanno parte di un nucleo di otto tele di grande formato, provenienti dalla quadreria ottocentesca del Salone dei Savoia del Castello di Masino, inaugurato nel 2022 in una nuova veste, dopo la scoperta e il restauro di un sontuoso ciclo di affreschi di fine Seicento, che ha svelato un aspetto del tutto inedito di questo grande ambiente.
Per permettere il restauro del Salone i 97 dipinti presenti sono stati disallestiti e in parte affidati al Centro Conservazione e Restauro “La Venaria Reale” che, in virtù di un ampio e duraturo accordo di collaborazione con il FAI – Fondo per l’Ambiente Italiano, se ne prende cura, mettendo a disposizione competenze tecniche e diagnostiche e occasioni di divulgazione durante le fasi del restauro.
Le due opere attualmente ospitate in Reggia sono in attesa di un intervento di manutenzione straordinaria, che consentirà il recupero di una migliore leggibilità del testo pittorico e la messa in sicurezza delle fragili cornici.
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